CSI - Centro Sportivo Italiano - Comitato di Parma

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PGS Lauda san Benedetto

La parola al Presidente, Francesco Quintavalla.

Come state vivendo questo momento di inattività? 
Lo stiamo affrontando ovviamente in maniera triste. Vedere le nostre palestre prive di vita fa male al cuore ma ritengo, con dispiacere, sia la cosa migliore vista la situazione attuale.


In che modo siete rimasti in contatto con i vostri atleti? 
Oltre agli allenatori che gestiscono i loro gruppi di lavoro, la nostra collaboratrice Alessandra Fava mantiene i contatti con i ragazzi e i genitori attraverso iniziative ed incontri virtuali e conversazioni su whatsApp. Inoltre ha tenuto viva la pagina Instagram della società, postando ogni giorno foto e ricordi che i ragazzi hanno apprezzato molto, prima con #unafotoalgiornotoglieilcovidditorno e poi con il calendario dell’avvento.


Avete organizzato allenamenti o incontri online? Se sì come sono o stanno andando?
All’inizio qualche gruppo ha svolto alcuni allenamenti tramite web, ma con il passare del tempo i ragazzi hanno perso interesse, forse stanchi delle diverse ore passate al PC per la scuola, preferendo, credo, mantenersi in forma autonomamente all’aria aperta.


Quali sono le vostre preoccupazioni attuali e per il futuro? 
Le preoccupazioni sono principalmente legare all’incertezza, quindi alla poca chiarezza, di chi deve decidere, che di riflesso rende ostico prendere decisioni da parte nostra. Un esempio chiaro di questa disorganizzazione è che, ad esempio, a Parma gli allenamenti in molti momenti si sono potuti svolgere con regole diverse rispetto alla provincia, una vera assurdità.


E le speranze?
La speranza è che si possa riprendere l’attività il prima possibile, ma senza discriminazioni di gruppi e con regole chiare e attuabili in modo che l’interpretazione non sia necessaria.


Come vi immaginate la ripartenza?
Riprendendo quanto detto prima, l’augurio è che sia fatta presto chiarezza e che tutti possano ricominciare ad allenarsi e a giocare, e non solo i gruppi riconosciuti di livello nazionale. Se così sarà, tanta sana euforia riempirà ogni palestra.


Avete suggerimenti da darci?
Sì, in un momento così incerto per lo sport, due credo siano quelli prioritari. Il primo è di rendere più chiare attuabili le regole, il secondo di non far passare ai ragazzi l’idea che questo periodo sia stato solo una privazione, ma ricordare loro come alcuni valori non siano dovuti di diritto e che momenti di sacrificio, come quello attuale, facciano comprendere la grande importanza di averli normalmente nella loro vita. In questo modo apprezzeranno e apprezzeremo tutti di più l’importanza di un abbraccio.

 

 

 

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